Date: 5:41 PM 6/1/01 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: discussion paper sui criteri di
ammissione per lavoro
Cari amici,
nella cartella
http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/2001/giugno/discussion-paper-ammissione/
potrete trovare il testo (un file per pagina) del documento preparatorio
relativo alla proposta di direttiva sui criteri di ammissione e di soggiorno
nell'Unione europea per motivi di lavoro.
Vi prego di notare come i files sono il frutto
di un passaggio allo scanner delle pagine di un fax. Sono quindi piuttosto
pesanti.
Da una lettura, rapida ed incompleta, mi
sembra che le preoccupazioni espresse nel mio messaggio di lunedi' fossero
fondate: a dispetto delle buone idee contenute nella Comunicazione della
Commisisone sulla politica di immigrazione, lo spirito che informa il documento
preparatorio e' molto vicino a quello che aveva ispirato la "proposta di
convenzione" del luglio '97.
In particolare, gli elementi piu' pericolosi
mi sembrano:
a) il fatto che la condizione di
disoccupazione sia scarsissimamente tollerata (puo' dar luogo, se supera una
certa frazione del periodo di soggiorno, a revoca del permesso e a diniego del
rinnovo);
b) la grande rigidita' rispetto al settore di
occupazione (per i primi tre anni di soggiorno);
c) il fatto che il lavoro autonomo sia visto
solo come lavoro imprenditoriale "di alto livello" (capace di creare
occupazione, etc.).
Mi sembra invece meno preoccupante (rispetto
agli standard italiani) la questione, prospettata tra gli elementi cardine
della futura direttiva, dell'accertamento di indisponibilita' per un periodo di
sei settimane quale condizione necessaria per l'assunzione di un nuovo
lavoratore straniero: un periodo di sei settimane e' niente in confronto ai
tempi impiegati oggi dall'amministrazione italiana.
La previsione sarebbe poi temperata dalla
liberta' degli Stati membri di considerare automaticamente accertata tale
indisponibilita' in relazione a specifici settori con carenza di offerta e per
tempi definiti.
Un aspetto positivo, infine, sta nella
possibilita' (non esclusa dal testo) di accesso a un permesso per lavoro per
soggetti gia' presenti legalmente sul territorio di uno Stato membro. Questa
possibilita' potrebbe essere il cavallo di Troia per far entrare in Europa il
concetto di "ricerca di lavoro" e la conversione dei permessi di
breve durata in permesso per lavoro.
Conto di completare una lettura piu' accurata
entro il fine settimana e di farvi avere un'analisi piu' dettagliata.
Desidero sottolineare ancora una volta come
l'intera partita "immigrazione" rischi di essere spazzata via
dall'entrata in vigore di una direttiva miope sui criteri di ammisisone per
lavoro. Quello che vi propongo oggi e' solo un documento preparatorio, ma
l'Unione europea ha scarso rispetto dei nostri ritmi latini e lenti.
Cordiali saluti
sergio briguglio