Date: 3:47 PM 10/18/01 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: ddl; taormina; maroni; dosier caritas
Cari amici,
vi trasmetto due articoli relativi a prese di
posizione di Taormina e Maroni sul ddl. Me li ha trasmessi Paolo Bonetti, che
rigrazio.
Leggendoli si coglie in modo ancora piu'
chiaro come la presentazione del Dossier statistico della Caritas
(http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/avvisi/varie/invito-dossier-caritas.html)
costituisca un'occasione unica per portare un po' di nutrimento a queste
debolissime menti.
Sono certo che chi organizza quella
presentazione sapra', per esempio, fornire a Maroni i dati relativi
all'assorbimento nel mercato del lavoro, nel 2000, di quanti siano entrati per
sponsorizzazione. Come fare? Se non sono esplicitamente noti, basta sottrarre
al numero di permessi rilasciati per lavoro subordinato durante l'anno quello
dei permessi rilasciati (nello stesso anno) in base alla regolarizzazione,
nonche'quello dei permessi rilasciati in base a ingressi con chiamata
nominativa.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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ROMA - "Per ora sto redigendo una mappa
dei problemi, poi passer alla fase operativa". Carlo Taormina,
sottosegretario agli Interni, con delega all'immigrazione, all'antiracket,
all'antiusura e all'antimafia, annuncia che affronter "con fermezza
assoluta la clandestinit", colpendo in particolare i rapporti tra
quest'ultimo fenomeno e la criminalit. Intanto, all'indomani del via libera
del Governo al testo di riforma della legge sull'immigrazione, Taormina non esclude
eventuali modifiche in Parlamento ("Intanto rifletterci sopra non sarebbe
male"), ma puntualizza che "il decreto esclude nella maniera pi
assoluta ogni forma di sponsorizzazione" e che se "la posizione di
Volont (Ccd-Cdu), non dovesse risultare solo un'opinione personale, dovremo
prendere atto che da parte di un partito della coalizione c' un contrasto con
la maggioranza. Mi auguro che non sia cos".
I Ccd-Cdu, infatti, attraverso il presidente
del gruppo, avevano annunciato emendamenti a favore di un ripristino
dell'istituto dello sponsor e di un ampliamento dei ricongiungimenti familiari.
"La percentuale di ingressi non graditi
sicuramente legata alle sponsorizzazioni - afferma Taormina - la legge
Turco-Napolitano prevedeva addirittura una forma di autocertificazione. Sono
consapevole che il problema di difficile soluzione, una gestione pi oculata
in passato avrebbe consentito un atteggiamento diverso nei confronti di questo
istituto. Ma la gente a chiedere che chi viene in Italia ci sia per lavorare
e che lavori effettivamente. Non un atteggiamento di chiusura di carattere
politico, noi esprimiamo in questo momento la volont della gente che va in
questa direzione".
"Il decreto - aggiunge Taormina - si
qualifica per due aspetti specifici. Il primo il collegamento della
possibilit di permanere in Italia da parte dell'immigrato con l'esistenza di
un valido e reale contratto di lavoro. E nessuno pu contestare che una volta
dimostrata una reale attivit lavorativa, dal primo giorno di ingresso nel
nostro Paese, le possibilit potranno essere ampie, nel senso che la gamma
vastissima, si tratti di lavori stagionali o meno, oppure di attivit autonome,
sia liberali che artigianali. I flussi, naturalmente verranno stabiliti anno
per anno: la novit che andr sentito anche il parere delle regioni. Esistono
in realt differenze notevoli. Ad esempio, nelle Marche c' un'abbondanza di
posti di lavoro vuoti ai quali gli italiani non accedono e una forte richiesta
degli imprenditori per l'impiego di immigrati. Bisogner tenere conto delle
diverse situazioni occupazionali".
"L'altro punto irrinunciabile - prosegue
il sottosegretario Taormina - la fermezza assoluta nei confronti dei
clandestini e di chi commette reati. Voglio affrontare con grande determinazione
tutti gli impegni legati alle deleghe di mia competenza".
La prossima settimana l'avvocato Taormina
inizier da Palermo "un'opera di sensibilizzazione, per capire qual il
tasso di gravit dei fenomeni e per individuare le sacche pi ampie e pi purulente".
Sul fronte antiracket e antiusura, Taormina
chieder la convocazione dei Comitati per la sicurezza e l'ordine pubblico ma
anche del Comitato territoriale per l'immigrazione della Sicilia.
L'analisi durer "non pi di dieci
giorni". Poi si passer alla fase operativa. "Per ora mi limito solo
ad alcune osservazioni di buon senso - precisa Taormina - non esistono indagini
sul rapporto tra criminalit ed immigrazione in Sicilia, ma nemmeno
sull'immigrazione. E' un dato inquietante: chi li governa, come vengono
reclutati, com' che arrivano e nessuno si lamenta. Voglio capire, in poche
parole, se c' un legame tra mafia e reclutamento. E lo stesso intendo fare in
Puglia. Cos come voglio sapere perch a Crotone si verificano nuovi sbarchi
soltanto quanto i centri di accoglienza si sono svuotati".
Con un occhio rivolto ai problemi pratici da
affrontare, Taormina, pensa per anche al cammino legislativo della riforma.
"L'immigrazione - dice il sottosegretario
agli Interni - un problema di vasta portata, mi auguro che in Parlamento ci
sia un dibattito alto, dobbiamo innanzitutto darci una politica
sull'immigrazione nella logica di un'integrazione. Le leggi, poi, possono
essere tappe di avvicinamento. Mettere fuori i clandestini e i delinquenti, e permettere
di restare solo a quelli che lavorano, non significa certo aver risolto il
problema. La discussione in Parlamento potrebbe essere l'occasione per
affrontare il problema in maniera complessiva". E non sarebbero da
escludere anche nuovi scenari. "Non credo - conclude Taormina - che il
testo di legge andr in commissione gi la prossima settimana. E' probabile che
ci sia uno slittamento a causa della Finanziaria. Potrebbe essere utile per
fare qualche altro approfondimento. Rifletterci sopra non sarebbe male, lo
stesso La Loggia ha detto che il disegno di legge non blindato. I miei
tecnici sono al lavoro per trovare opportuni suggerimenti sul piano
applicativo. Il Parlamento sovrano, se una maggioranza trasversale o meno
apportasse delle modifiche al testo non credo che vi sarebbe nulla di
strano".
Giovanni Senatore
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IMMIGRAZIONE: MARONI,IMPOSSIBILE FAR ENTRARE
ALTRI STRANIERI SERVE SAPERE QUANTI STRANIERI REGOLARI SONO DISOCCUPATI
(ANSA) - ROMA, 17 OTT - Se non si sa con
esattezza quanti dei 230.000 stranieri iscritti al collocamento "sono
effettivamente in cerca di lavoro", per il governo " impossibile far
entrare nuove persone". E' quanto ha detto il ministro del Welfare,
Roberto Maroni, che ha pure espresso contrariet al ripristino dello sponsor e
alla minisanatoria per le colf auspicati da Ccd e Cdu.
Maroni, parlando con i giornalisti a
Montecitorio, ha pure espresso l'auspicio che le Camere approvino entro l'anno
il disegno di legge varato dal governo, in modo da permettere al suo dicastero
di emanare il primo decreto sui flussi entro i primi mesi del 2002.
Maroni ha bocciato le due richieste avanzate
dai centristi, vale a dire la minisanatoria per le colf e la reintroduzione
della figura dello sponsor.
"Sono contrario a qualsiasi forma di
sanatoria - ha detto Maroni - anche se riguarda persone meritevoli, come le
colf.
I cittadini devono capire che se chiedono pi
sicurezza contro
clandestini, non possono poi avvalersi dei
clandestini per il lavoro domestico, anche se si tratta di brave persone. E'
una questione di senso civico e anche di buon senso". E poi, ha osservato
Maroni, "ci sono mille situazioni degne di rispetto, come quella delle
colf, ma una linea va tracciata. Le sanatorie si traducono in un invito agli
stranieri ad entrare in Italia clandestinamente, tanto prima o poi saranno
regolarizzati".
Quanto allo sponsor, ha detto il ministro,
"sarebbe singolare volerlo reintrodurre nel disegno di legge, dato che
un istituto completamente estraneo all'impostazione generale. Noi prevediamo
che entri chi ha un contratto di lavoro, non chi ha qualcuno che si fa garante
per lui".
Oggi come oggi, per, ha osservato Maroni,
"il problema principale un altro. Ci sono 230.000 stranieri regolari
iscritti al collocamento, ma di questi il governo non sa quanti effettivamente
sono in attesa di lavoro, perch il collocamento fa capo agli uffici
provinciali del lavoro. Se non sappiamo le cifre esatte - ha aggiunto - per il
governo impossibile far entrare nuove persone. Dovremo fare una 'pulizia' di
queste liste surrogando agli enti locali che non hanno fatto quanto gli
competeva". (ANSA).