Date: 3:09 PM 2/19/02 +0100
From: Sergio Briguglio
Subject: lettera urgente
"respingimenti"
Cari amici,
ricevo da Gianfranco Schiavone e giro il
seguente messaggio sulla questione dei "respingimenti" di richiedenti
asilo a Lecce.
Cordiali saluti
sergio briguglio
------
From: <gianschi@tin.it>
To: "Sergio Briguglio"
<briguglio@frascati.enea.it>,
"Immigrazione PRC"
<immigrazione.prc@rifondazione.it>,
"Giulio Calvisi"
<calvisi@pds.it>, "Gianluca Nigro" <brindisi@arci.it>,
"finis terrae bari"
<_finis.terrae@libero.it>,
"Filippo Miraglia"
<miraglia@arci.it>,
"ASGI Segreteria
Trieste" <ledaz@tin.it>,
"Nadan Petrovic"
<nadanp@hotmail.com>,
"Michele Manca di
Nissa" <MANCA@unhcr.ch>,
"Elena Rozzi" <elena.rozzi@libero.it>,
"CIR - Direzione"
<direzione@cir-onlus.org>,
"Avv. Lorenzo
Trucco" <ltrucco@tin.it>, "Azad"
<ass.azad@libero.it>,
"Dino Frisullo"
<dinofrisullo@libero.it>
Subject: appello per invio lettere fax urgenti
caso rifugiati respinti a Lecce
Date: Tue, 19 Feb 2002 13:43:26 +0100
X-Priority: 1 (High)
Status:
Alla c.a di tutte le organizzazioni, le associazioni, i
gruppi, i singoli coinvolti nella tutela dei richiedenti asilo respinti
(centro "regina pacis")
oggetto: proposta di invio lettera
urgentissima per blocco respingimenti a Lecce
Come noto, da informazioni diffuse da pi
fonti, la questura di Lecce ha assunto nei confronti dei richiedenti asilo
kurdi respinti un provvedimento di respingimento dal territorio nazionale e non
un provvedimento di espulsione. Il provevdimento delt utto illegittimo e
infondato in quanto l'art.10 del TU 386/98 prevede il respingimento, da
parte della polizia di frontiera, degli stranieri "che si presentano ai
valichi di frontiera senza avere i requisiti (...) per l'ingresso nel
territorio dello Stato". Lo
stesso articolo prevede un'eccezione a tale disposizione, potendo il questore
pu disporre il respingimento con accompagnamento alla frontiera nei confronti
degli stranieri che "sottraendosi ai controlli di frontiera, sono fermati
all'ingresso o subito dopo". In ogni caso nell'articolo 8, comma 4 si
stabilisce che "le disposizioni del comma (...) 2 (...) non si applicano
nei casi previsti dalle disposizioni vigenti che disciplinano l'asilo politico,
il riconoscimento dello status di rifugiato ovevro l'adizione di misure di
protezione temporanea per motivi umanitari". E' del tutto evidente che ai
richiedenti asilo che oggi si tenta di espellere non si pu applicare un
provvedimento di respingimento alla frontiera. Il tentativo, del tutto
illegittimo, ciene attuato al solo fine di evitare l'adozione di un
provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, ricorribile dinnanzi alla
magistratura ordinaria, il cui esito potrebbe invalidare i provvedimenti stessi
e dare l'avvio ad un nuovo esame di merito, dinnanzi alla stessa autorit
giudiziaria, delle posizioni di merito dei richiedenti asilo in merito alla
loro istanza di riconoscimento dello status.
Con l'emananzione del decreto di respingimento
invece il ricorso ammesso dinnanzi al TAR territorialmente competente, anche
dall'estero!!, ovvero a cose fatte.
Fra le tante iniziative che si stanno attuando
inq ueste ore concitate, suggeriamo la seguente: in calce al presente messaggio
trovate il testo di una lettera da inviare al Prefetto Pansa della direzione
generale della Pubblica sicurezza del ministero e alla Prefetta D'Ascenzo della
direzione servizi civili da cui dipende la divisione profughi. per protestare
fermamente contro l'attuale situazione e chiedere un immediata cessazione di
ogni possibile operazione di rimpatrio coatto.
Vi invitiamo a stampare il testo sulla carta
intestata del vostro ente e organizzazione e di inviarla entro oggi ai seguenti
numeri di fax:
06 46549671 (Pansa)
06 4741991 (D'Ascenzo)
Si chiede a tutti di fare circolare il pi
possibile questo appello. Grazie
ICS - Consorzio Italiano di Solidariet
__________________________________________________________________________________________
Alla cortese attenzione
Dr. Alessandro Pansa
Direzione Generale Pubblica Sicurezza
Ministero dell'Interno
E per conoscenza
Dr.ssa D'Ascenzo
Direzione Generale Servizi Civili
Ministero dell'Interno
Egregio Dottore, Gentile Dottoressa,
Il sottoscritto, rappresentante
dell'organizzazione impegnata da tempo nella protezione del diritto di asilo
in Italia, esprime la pi profonda preoccupazione per i gravi avvenimenti che
hanno coinvolto i richiedenti asilo, sbarcati in Puglia il 31 gennaio e
attualmente trattenuti presso il centro Regina Pacis di S. Foca.
I richiedenti asilo sono stati sottoposti in
loco a un esame delle loro istanze di asilo con una procedura altamente
accelerata, senza che i rappresentanti di ACNUR potessero avere l'opportunit
di essere presenti a tutte le audizioni e senza la garanzia che le singole
istanze potessero essere valutate con l'adeguata attenzione.
Risulta che i provvedimenti di diniego delle
istanze di asilo siano stati comunicati in forma verbale agli interessati in
palese violazione dell'art. 3, comma 3 del D.P.R. 15 maggio 1990, n. 136, che
dispone la notifica del provvedimento in questione in forma scritta e motivata.
Il trattenimento presso il centro di
permanenza temporanea Regina Pacis avvenuto immediatamente dopo la
comunicazione verbale dei dinieghi, senza che agli interessati fosse notificato
alcun provvedimento motivante tale trattenimento. Tale disposizione coercitiva
avvenuta in palese violazione delle disposizioni del D.lvo n.286/1998 relative
al trattenimento presso i centri di permanenza temporanea e in particolare art.
14, commi 1, 3 e 4.
Successivamente alla permanenza presso il
Regina Pacis, i richiedenti asilo trattenuti sono stati raggiunti da un decreto
di respingimento con accompagnamento ai sensi dell'art. 10 del D.lvo n.
286/1998, motivato dall'ingresso irregolare sul territorio italiano degli
interessati. L'emanazione del decreto in questione nel caso specifico in
palese violazione dell'art. 31 della Convenzione di Ginevra relativa allo
status di rifugiata - recepita dallo Stato italiano con la legge 24 luglio
1954, n.722 - nonch con l'art. 10, comma 4 del D.lvo n. 286/1998, del quale la
Questura di Lecce non ha ravvisato gli estremi.
Infine, molti dei cittadini stranieri trattenuti
presso il centro Regina Pacis sono di etnia curda e provenienti dalla Turchia,
dove tristemente rinomato l'atteggiamento persecutorio del governo Turco nei
confronti della minoranza curda.
Gli attuali avvenimenti ricordano fedelmento
quanto gi accaduto la scorsa estate in modo analogo, quando 15 cittadini
turchi di etnia curda sono stati rimpatriati dopo essere ascoltati dalla
Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato presso il centro di
accoglienza di Borgo Mezzanone (Fg).
Le organizzazioni umanitarie che sono riuscite
ad intervistare i cittadini stranieri in questione - prima che le espulsioni
fossero eseguite - hanno avuto modo di appurare che in molti casi le vicende
personali, alcune delle quali caratterizzate da pesanti episodi di tortura, non
erano state adeguatamente approfondite in sede di audizione con i membri della
Commissione centrale.
Inoltre, stato accertato in modo
inconfutabile che al momento dell'arrivo all'aeroporto di Istanbul gli espulsi
sono stati prelevati dalla polizia, trasferiti in carcere e sottoposti a
interrrogatori, trattamenti disumani e degradanti (isolamento, privazione di
cibo e sonno) e torture (percosse e scariche elettriche).
Le vicende attuali hanno moltepici assonanze
con quanto accaduto l'estate scorsa e il il rimpatrio delle persone in un Paese
dove la loro vita e le loro lbert corrono oggettivamente il rischio di essere
messe in pericolo, prospetta l'ulteriore violazione dell'art. 19 del D.lvo n.
286/1998 e l'art. 33 della sopracitata Convenzione di Ginevra.
A nome della mia organizzazione, vi richiedo
di intervenire al fine di verificare la correttezza dell'operato delle
Istituzioni coinvolte e di verificare misure alternative, che consentano almeno
la possibilit di esercizio del diritto fondamentale alla difesa, attraverso la
presentazione degli idonei ricorsi previsti da legge.
Si richiede inoltre l'opportunit di un vostro
incontro con le organizzazioni italiane impegnate nella protezione del diritto
di asilo.
Certo dell'attenzione che vorrete prestare
alla presente istanza, vi invio i pi cordiali saluti.
(Luogo e data)
(Firma)