Date: 12:50 PM 4/19/02 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: A.C. 2454; dl 51/02; audizioni
Cari amici,
esaurite le audizioni, la Commissione affari
costituzionali della Camera ha completato la discussione generale sul ddl
immigrazione e asilo, A.C. 2454, e sul decreto legge 51/2002 (espulsioni).
Deprimente la lettura dei resoconti di molte
delle audizioni. In particolare quella del prefetto Pansa. C'e' un punto in cui
Pansa dice testualmente: "Un altro aspetto da evidenziare che
attualmente l'attivit di contrasto all'immigrazione clandestina messa in
crisi da un fenomeno che si sta ingrandendo enormemente, cio il meccanismo
delle domande strumentali di asilo. Queste ci pongono due grossissime
difficolt. Anzitutto non riusciamo pi ad individuare i veri rifugiati, cio
coloro ai quali va riconosciuta la condizione di rifugiato. In eventi di questo
genere, spesso di notevoli dimensioni, si usano criteri sommari che ci creano
grosse difficolt: spesso respingiamo interi gruppi senza riuscire a selezionare
quali individui siano meritevoli dell'asilo."
Pansa potrebbe, da prefetto, lamentare che, in
ossequio alla legge e alla Costituzione, si finisce per far entrare in Italia
persone che probabilmente non ne avrebbero diritto. Si duole invece del fatto
che, in ossequio a una norma di sua fabbricazione, finisce per negare, a
qualcuno, un diritto garantito dalla Costituzione: dolore di Pansa...
Riguardo al ddl, molte questioni risultano
ancora indefinite: particolarmente, asilo, minori non accompagnati e regolarizzazione
Si capira' qualcosa di piu' dalla lettura degli emendamenti (quelli del
Governo, soprattutto).
Sull'asilo, il Governo si e' dichiarato non
disponibile allo stralcio. E' invece disponibile ad accogliere alcuni
emendamenti proposti dall'ACNUR (se non sono stati modificati, potete trovarli
alla pagina di dicembre 2001 del mio sito). Riguardano principalmente la
qualificazione della commissione territoriale e il ricorso contro il diniego
del riconoscimento.
Riguardo a quest'ultimo punto - salvo che
siano state apportate modifiche a quegli emendamenti - ritengo assai dubbio che
la proposta dell'ACNUR migliori il testo del ddl. Si introduce infatti un
ricorso intermedio alla commissione centrale (il ddl oggi prevede il ricorso al
giudice), e si assegna un effetto sospensivo automatico solo a tale ricorso
intermedio.
La mia (e non solo mia) contrarieta' e' dovuta
al fatto che la commissione centrale non e' un organo indipendente
dall'esecutivo (come non lo e' la commissione territoriale). Obbedisce, quindi,
alle indicazioni che vengono dal potere politico (cosa disdicevole quando di
mezzo ci siano diritti soggettivi).
Si potrebbe obiettare: una revisione, sia pure
gerarchica, della decisione negativa della commissione territoriale e' comunque
meglio di niente. E' vero. L'errore - a mio parere - consiste, pero', nell'aver
esteso questa procedura a tutti i casi: anche, cioe', al caso di richiedenti
asilo non trattenuti nei centri, per i quali il ddl prevede una procedura
ordinaria con ricorso (sospensivo) al giudice.
Sono convinto che un risultato migliore si
otterrebbe stabilendo che, per le procedure "semplificate" (relative
agli stranieri trattenuti), una volta presentato il ricorso al giudice, sia lo
stesso giudice (e non il prefetto, come previsto dal ddl) a pronunciarsi sulla
sospensione dell'allontanamento.
E' possibile naturalmente che la mia
interpretazione della proposta ACNUR sia scorretta. Quale che sia
l'interpretazione giusta, non posso che rammaricarmi che il rapporto di stretta
collaborazione tra ACNUR e associazioni (nel Gruppo di lavoro che era stato
costituito durante la scorsa legislatura) sia venuto a mancare.
Riguardo alla questione minori, sia Mantovano
sia la Bertolini hanno dichiarato che un intervento normativo e' opportuno. Non
ne hanno precisato, pero', i contenuti. Nel verso indicato dall'emendamento
proposto da Save the Children (possibilita' di conversione del permesso, al
compimento del diciottesimo anno di eta', per gli stranieri inseriti) si e'
mosso l'intervento, in sede di audizione, di Landi (AN). A questo intervento ha
replicato in modo surreale la Carla', che oggi presiede il Comitato minori.
Riguardo alla regolarizzazione, sembra che la
Lega voglia limitare fortemente il provvedimento. Questo ha provocato la
reazione dell'UCD, che ha minacciato di votare contro l'intero disegno di
legge.
Quanto, poi, al decreto-legge 51/2002, sulle
espulsioni, l'intervento di Mantovano ha confermato come la posizione della
Bertolini non coincidesse con quella del Governo. Mantovano ha infatti proposto
di spostare il periodo finale del comma 5-bis dell'art. 13 del Testo unico,
introdotto dall'art. 2 del decreto - "Il provvedimento e' immediatamente
esecutivo." -, dopo il primo periodo. Ne risulterebbe la seguente
formulazione:
"5-bis. Nei casi previsti ai commi 4 e 5
il questore comunica immediatamente e, comunque, entro quarantotto ore dalla
sua adozione all'ufficio del Procuratore della Repubblica presso il tribunale
territorialmente competente il provvedimento con il quale e' disposto
l'accompagnamento alla frontiera. Il provvedimento e' immediatamente esecutivo.
Il Procuratore della Repubblica, verificata la sussistenza dei requisiti,
convalida il provvedimento entro le quarantotto ore successive alla
comunicazione.".
E' evidente come la convalida (di un
provvedimento sostanzialmente irreversibile, gia' eseguito) finisca per avere
un valore puramente formale.
Cordiali saluti
sergio briguglio