Date: 10:46 AM 9/11/02 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: sanatoria: gli espulsi
Cari amici,
alla pagina di settembre 2002 del mio sito
troverete la circolare del Mininterno del 9 Settembre. Ringrazio Silvia
Canciani (http://digilander.libero.it/asgi.italia/index.htm) che l'ha inviata.
I contenuti della circolare corrispondono a
quanto anticipato col messaggio di ieri.
Riguardo alla questione "espulsi",
e' possibile che la preclusione della regolarizzazione per quanti siano stati
destinatari di un provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato
rinnovo sia rimossa in sede di conversione in legge del decreto-legge.
Tuttavia, la conversione avra' luogo, verosimilmente, in extremis (poco prima
che scadano i 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto stesso). A quel
punto sarebbero gia' scaduti i termini per la presentazione delle domande di
regolarizzazione per lavoratori in genere e, forse, anche per colf e badanti. A
meno che, naturalmente, l'emendamento non contempli un'estensione dei termini
per la presentazione.
L'esperienza (dal 1986 ad oggi) e' che
qualunque sanatoria parte con criteri restrittivi, ma diventa, strada facendo,
piu' elastica, fino a dare risposta positiva a tutte (o quasi) le domande
presentate. E questo prescinde dal dettato delle disposizioni legislative che
le hanno dato origine. Anche in questo caso, quindi, potrebbe prescindere
dall'approvazione di un emendamento: i prefetti potrebbero trovare opportuna,
in nome di un criterio di ragionevolezza suffragato da giurisprudenza recente
(es.:
http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/2002/agosto/trib-tn-regolariz-di-fatto.html),
la revoca del provvedimento di espulsione.
D'altra parte, e' vero che, in mancanza di
emendamento, c'e' il rischio che la presentazione di una domanda che riporti
l'indirizzo dello straniero possa, se rigettata, fornire all'amministrazione
uno strumento semplice per procedere all'accompagnamento immediato in frontiera
dello straniero stesso.
Cosa consigliare quindi agli immigrati
"espulsi"?
Ieri, per strada, ho sentito due tali che
discutevano sull'argomento. Uno suggeriva di presentare comunque la domanda e
di spedire, contestualmente, al prefetto che a suo tempo ha adottato il
provvedimento di espulsione una raccomandata con istanza di revoca.
All'obiezione dell'altro relativa al rischio di immediata reperibilita' dello
straniero in caso di rigetto della domanda stessa, il primo ha replicato cosi':
"Lo straniero indichi un indirizzo
qualsiasi, ma ragionevole (non - per intenderci - l'Altare della Patria).
Tanto, l'esistenza effettiva dell'alloggio non verra' mai controllata, con
ottocentomila domande in gioco. Se lo straniero sara' ammesso alla
regolarizzazione, al momento dell'appuntamento in prefettura potra' rettificare
il dato sull'alloggio (ai fini del rilascio del permesso di soggiorno),
sostenendo che ha traslocato il giorno prima. Se non sara' ammesso, non
rischiera' niente piu' di quello che rischia oggi, quotidianamente.".
Lascio queste parole alla vostra attenta
esecrazione.
Cordiali saluti
sergio briguglio