Date: 11:17 AM 9/20/02 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: sanatoria; assemblea firenze;
seminario discriminazione
Cari amici,
1) alla pagina
http://digilander.libero.it/asgi.italia/ potrete trovare gli aggiornamenti
sulla regolarizzazione curati, per l'ASGI, da Silvia Canciani.
2) Giro un messaggio del Prof. Scarpelli
relativo alla questione dei datori di lavoro non disposti a regolarizzare il
rapporto di lavoro. Piu' sotto, riporto anche parte di un messaggio sullo
stesso argomento di Donatella Francesconi.
3) Alla pagina
http://briguglio.frascati.enea.it/immigrazione-e-asilo/2002/settembre/
troverete, tra le altre cose, una nota, inviatami da Massimo Pastore (che
ringrazio) relativa al pagamento dei contributi previdenziali per colf e
badanti nel periodo che intercorre tra presentazione della domanda e stipula
del contratto di soggiorno.
4) Alla stessa pagina troverete un messaggio
di Filippo Miraglia, dell'ARCI, sull'incontro dell'11 ottobre prossio a Firenze
(prosecuzione dell'incontro di Cecina). E' urgente, per chi voglia trovare
posto nella foresteria, prenotarsi.
5) Ricordo che il 26 settembre (giovedi') si
svolgera' al CNEL, in viale Lubin (a Roma, ovviamente), un seminario su
"Il programma d'azione della Comunita' Europea 2001 - 2006 di lotta alla
discriminazione". Il programma e' consultabile alla pagina di settembre
2002 del mio sito.
Cordiali saluti
sergio briguglio
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gent.mo sig. Briguglio,
chiedo la cortesia di diffondere un messaggio
sulla sua rete, per ottenere
opinioni e notizie da parte di coloro che in
vari ambiti si stanno
occupando della questione della
regolarizzazione.
Sia da parte di sindacalisti sia da parte di
associazioni del settore
vengono segnalati casi di lavoratori
extracomunitari irregolari il cui
datore di lavoro - imprese - non disponibile
a presentare la domanda di
regolarizzazione. Al sottoscritto e ad altri
colleghi avvocati stato
chiesto come comportarsi.
L'orientamento che stiamo maturando - e sul
quale avrei piacere di un
confronto anche oltre la dimensione milanese -
il seguente (faccio
riferimento alla regolarizzazione dei
dipendenti di imprese, essendo molto
pi delicata la questione delle colf, dove la
stessa natura personale dei
rapporti nella gran parte dei casi mi pare
renda non praticabile una
prospettiva di "contenzioso").
In via prioritaria consigliamo ovviamente di
utilizzare ogni mezzo (lecito,
si intende...) di pressione sul datore di
lavoro per ottenere un accordo
sulla regolarizzazione.
In particolare vanno prospettati i vantaggi
della stessa e gli effetti
negativi della mancata regolarizzazione
(sanzioni penali e fiscali; azione
del lavoratore per ottenere trattamenti
retributivi eventualmente non
corrisposti ecc.).
La situazione di oggettiva urgenza e necessit
potr spingere a subire
anche condizioni normalmente non accettabili
(si segnalano casi di
richiesta di denaro da parte del datore di
lavoro, o la richiesta che sia
il lavoratore a sopportare gli oneri della
contribuzione, ecc.). In qualche
caso potr essere necessario convincere il
datore prospettando in vari modi
la possibilit di risolvere il rapporto di
lavoro in un momento successivo
al termine della procedura e all'emissione del
permesso di soggiorno.
Una volta conclusa la procedura e ottenuto il
permesso, potr valutarsi
come tutelare il lavoratore rispetto alle
lesioni di diritti che abbia
dovuto subire in questo frangente.
Se non si riesce ad ottenere l'accordo del
datore di lavoro, sembra che la
legge non lasci alcuno spazio. Si tratta a mio
parere dell'aspetto pi
grave della disciplina, che spossessa il
lavoratore del diritto alla
regolarizzazione.
Pur consci della difficolt di una simile
prospettiva, con alcuni colleghi
stiamo ragionando sulla possibilit di far
presentare comunque la domanda
di regolarizzazione al lavoratore, ovviamente
sottoscritta da lui soltanto,
e contemporaneamente avviare una causa nei
confronti del datore di lavoro
per l'accertamento della sussistenza del
rapporto di lavoro e la condanna
alla stipulazione del contratto di soggiorno.
La domanda di regolarizzazione potrebbe essere
accompagnata da una
dichiarazione del lavoratore, magari gi
assistito da un legale, che
dichiari il motivo dell'assenza di
sottoscrizione da parte del datore e
l'avvio della causa di accertamento.
Inoltre, per accrescere le probabilit di
successo, sarebbe indispensabile
che lo stesso lavoratore provveda al pagamento
del contributo di
regolarizzazione (salvo rivalersi
successivamente sul datore), fornisca
garanzia dell'alloggio e del costo del rientro
nel paese d'origine.
Con ogni probabilit una simile domanda verr
respinta (peraltro dopo
alcuni mesi, nei quali nel frattempo il
lavoratore, in possesso della
ricevuta di presentazione, dovrebbe comunque
poter evitare eventuali
provvedimenti di espulsione).
A quel punto dovr farsi ricorso al TAR,
nell'ambito del quale riteniamo di
poter sollevare la questione di legittimit
costituzionale per violazione
del principio di eguaglianza, nella parte in
cui a parit di condizioni
(presenza irregolare, costituzione di fatto di
un rapporto di lavoro) non
consente ad alcuni lavoratori di accedere alla
regolarizzazione per assenza
della disponibilit formale del datori di
lavoro.
Si tratta certamente, come accennato, di una
prospettiva difficile, ma la
cui probabilit di successo potrebbe elevarsi
se un simile comportamento
fosse tenuto in maniera coordinata da pi
soggetti, e se riuscissimo a
proporre la questione in pi giudizi avanti a
diversi TAR.
Attendo una sua opinione e l'opinione dei
partecipanti alla sua rete,
nonch notizie su altre 'strategie'
eventualmente messe a punto in altre
realt.
Cordiali saluti,
Franco Scarpelli
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franco scarpelli
associato di diritto del lavoro,
universit degli Studi di Milano-Bicocca
studio: Largo Richini 4
20122 Milano
tel. 02.58304118
fax 02.58303779
franco.scarpelli@unimi.it
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Caro Sergio,
...
c) ALLARME! Centinaia di immigrati vengono
licenziati perch chiedono di
essere messi in regola. Anche rapporti di
lavoro che durano da molto tempo
saltano perch il padrone non intende
continuare a pagare i contributi
una
volta che il migrante avr il sospirato
permesso di soggiorno. Pu circolare
una richiesta di questo tipo: se il lavoratore
apre la vertenza e l'ufficio
del lavoro riconosce il rapporto di lavoro,
con ottenimento della sanatoria
d'ufficio", in questi casi dovrebbe
essere possibile spedire la modulistica
in deroga alle scadenza fissate, allegando la
determinazione dell'uffico del
lavoro. In Toscana la situazione drammatica.
Le associazioni e i sindacati
dovrebbero chiedere un incontro urgente con
Maroni. Non possibile vedere
queste persone che perdono un'occasione cos
importante e non poter fare
niente.
Buona lavoro
Donatella Francesconi