Date: 5:12 PM 9/3/03 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: fratello di dializzato straniero,
visto di ingresso
Cari amici,
L'Unita' riporta in questi giorni la vicenda
di un cittadino straniero (della Costa d'Avorio - se non ricordo male), in
dialisi in Italia, che attende inutilmente da molto tempo l'ingresso del
fratello, che potrebbe fare da donatore per un trapianto. La nostra ambasciata
ritarda senza motivo il rilascio del visto di ingresso.
Puo' essere utile tener presente che l'art. 5,
co. 1, DPR 394/1999 (Regolamento di attuazione del Testo unico
sull'immigrazione) prevede che
"Gli uffici di polizia di frontiera
italiani possono essere autorizzati a rilasciare visti di ingresso o di
transito, per una durata non superiore, rispettivamente, a dieci e a cinque
giorni, per casi di assoluta necessita'."
L'inerzia della nostra rappresentanza
diplomatica potrebbe quindi essere superata sulla base di una buona
disponibilita' dell'amministrazione del Ministero dell'interno (di cui fa parte
la polizia di frontiera), sempre che l'imbarco sull'aereo non sia impedito, al
fratello, in base alla mancanza di visto.
La collaborazione del prefetto (figura
certamente piu' vicina al cittadino e alla ragionevolezza di quanto non sia
l'ambasciatore) potrebbe essere utile per attivare tale disponibilita'.
Nessuno impedirebbe poi alla questura
competente per territorio di rilasciare un permesso per motivi di cure per
l'espletamento degli interventi necessari.
Cordiali saluti
sergio briguglio