Date: 11:40 AM 7/6/05 +0200
From: Sergio Briguglio
Subject: alla c.a. di Nichi Vendola:
alternative ai cpt
Caro Vendola,
apprezzo molte delle posizioni da Lei espresse
in relazione ai CPT.
Non avendo modo di partecipare all'incontro di
lunedi' prossimo a Bari, vorrei dare un contributo alla discussione, con
riferimento a due delle obiezioni sollevate, in particolare, da Napolitano nel
dibattito sul tema:
a) il fatto che senza CPT l'Italia non avrebbe
potuto entrare nel Sistema Schengen;
b) l'assenza di proposte alternative.
Riguardo al primo punto, e' sufficiente
leggere il testo
- dell'Accordo di Schengen
(http://www.stranieri.it/leggi_fondamentali/shengen/Am85_sch.html)
- della sua Convenzione di applicazione
(http://www.stranieri.it/leggi_fondamentali/shengen/Am90_sc1.html)
- della legge di ratifica ed esecuzione di
Accordo e Convenzione
(http://www.protocollo.it/normativa/Legislazione/Leggi/Legge388_1993.htm)
per rendersi conto che si tratta di una
affermazione assolutamente infondata.
L'Accordo prevede, si', un impegno delle parti
a contrastare l'immigrazione clandestina, ma non disciplina affatto i modi per
implementare questo contrasto, se non per pochi aspetti inessenziali (ad
esempio, l'obbligo dei vettori di riprendere a bordo stranieri respinti ai
controlli di frontiera).
Una conferma di questa valutazione si puo'
ricavare anche dalla lettura dei comunicati finali del Comitato esecutivo
Schengen (http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/xcomfin.htm) e della prima
"Relazione annuale del Governo italiano sullo stato di applicazione della
Convenzione Schengen"
(http://www.camera.it/_bicamerali/schengen/docinte/relfas.htm). In nessuno di
questi documenti si ritrova come elemento di rilievo, ai fini della
partecipazione dell'Italia alla Convenzione, l'istituzione dei CPT. Troverei
piuttosto inquietante che i CPT siano stati istituiti per venire incontro a
richieste informali di altro Stato-parte, non fondate sui contenuti della
Convenzione di Schengen.
Riguardo al secondo punto - l'assenza di
proposte alternative al mantenimento dei CPT -, vorrei offrirne una, in una
forma che possa apparire condivisibile anche a chi li ha voluti.
La finalita' della detenzione degli stranieri
espellendi e', indiscutibilmente, quella di renderne possibile l'effettivo
rimpatrio nei casi in cui questo non sia immediatamente effettuabile. La
situazione piu' diffusa, e piu' difficile da gestire, e' quella dello straniero privo di documenti di
identita', per il quale sia quindi impossibile individuare il Paese di
destinazione.
La cosa paradossale e' che, in una situazione
del genere, si cerchi di colmare il deficit di informazione con tutti i mezzi
possibili, salvo che ricorrendo all'unico soggetto che l'informazione la
detiene certamente: lo straniero espellendo.
Con le norme attuali, d'altra parte,
l'espellendo non ha nessun vantaggio a cooperare al proprio allontanamento, dal
momento che, in ogni caso, si vedrebbe gravato di una sanzione (il divieto di
reingresso per dieci anni, esteso a tutti i paesi del Sistema Schengen) tale da
troncare qualunque speranza di un futuro accesso alla condizione di soggiorno
legale in Italia. Al contrario, a dispetto del fatto che quella di detenzione
non e' certo una condizione piacevole, lo straniero sa che la sua unica chance
di prolungare, sia pure illegalmente, il suo soggiorno in Italia e' legata al
raggiungimento della scadenza dei termini di detenzione (sessanta giorni, con
la normativa attuale).
In questo modo, la distruzione o
l'occultamento dei documenti diventano la regola, l'allontanamento e' reso
estremamente arduo e lo Stato finisce per dover combattere una vera e propria
guerra contro un "nemico" costituito, per la maggior parte da colf e
badanti...
Il modo per ovviare a questo stato di cose e'
- a mio parere - molto semplice. Si tratta di graduare le sanzioni sulla base
della gravita' dell'infrazione commessa. Cosi', lo straniero che sia trovato
sul territorio in condizioni di soggiorno illegale, ma che sia in grado di
dimostrare la propria identita' (risultando cosi' facilmente allontanabile),
dovrebbe essere gravato di un divieto di reingresso puramente simbolico; meglio
ancora: solo di un'ammenda. L'entita' del divieto dovrebbe crescere invece, ma
sempre con gradualita', per lo straniero che non risulti identificabile, per il
recidivo, per quello che sia da considerare socialmente pericoloso.
Questo stesso approccio potrebbe consentire di
rendere piu' sensata la disciplina delle espulsioni, consentendo, ad esempio,
di prevedere
- che il provvedimento di espulsione abbia
carattere discrezionale (e non obbligatorio come lo ha oggi), in modo da
permettere al prefetto di astenersi dall'irrogarlo nei casi in cui questo
appaia, per condizioni di radicamento sociale o familiare dello straniero,
insensato;
- che l'accompagnamento coattivo si applichi
solo nei casi piu' gravi;
- che la proposizione di un ricorso contro il
provvedimento di espulsione abbia effetto sospensivo, con possibilita' di
trattenimento solo nei casi piu' gravi;
- che anche nei casi in cui resti adottabile
il provvedimento di trattenimento, esso possa essere sostituito
dall'applicazione di misure di sorveglianza di pubblica sicurezza
(ripristinando una norma in vigore fino al 1997).
Una riforma di questo genere permetterebbe di
rendere sostanzialmente inutile il ricorso alla detenzione nei CPT. Questi
potrebbero essere soppressi, ovvero mantenuti per i pochi casi di effettiva
necessita'. La riforma dovrebbe pero' dare rango di legge alle disposizioni
oggi contenute in una semi-sconosciuta Direttiva del Ministro dell'interno
(http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2000/settembre/carta-dei-diritti.html).
Dovrebbe anche, sperabilmente, affrontare la normativa sull'immigrazione nel
suo complesso, rivedendo soprattutto i meccanismi di accesso al soggiorno per
lavoro.
Le mie proposte per questa riforma complessiva
possono essere trovate alle pagine
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/prop-riforma-testo-unico.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/schema-proposte-riforma.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/note-riforma-testo-unico.html
http://www.stranieriinitalia.com/briguglio/immigrazione-e-asilo/2005/maggio/messaggio-proposta-riforma.html
Cordiali saluti
sergio briguglio