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Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione
 
 
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17.10.2013

Associazione Yo Migro e Laboratorio 53 al Comune di Roma :basta controlli sull'etą ai minori bengalesi

 
Le associazioni : si seguano dei metodi scientificamente riconosciuti e validi. La nuova Amministrazione ripristini lo stato di diritto e di legalitą.
 
 
Pubblichiamo il comunicato stampa delle due associazioni che si battono per il rispetto deo diritti dei minori stranieri non accompagnati a Roma.

Comunicato stampa

Nonostante il cambio di amministrazione, il Comune di Roma continua imperterrito a sottoporre i minori bengalesi ospiti delle strutture di accoglienza in qualità di minori stranieri non accompagnati, ad accertamenti dell’età illegittimi presso l’ospedale militare del Celio. La prassi, iniziata sotto il sindaco Gianni Alemanno non si è infatti fermata con Ignazio Marino: è la stessa macchina amministrativa-burocratica che agisce con metodi polizieschi e senza tenere per nulla in conto il fatto che la minore età dei ragazzi in questione sia stata già accertata da strutture ospedaliere pubbliche presso le quali i minori sono stati portati proprio dalle forze dell’ordine.
A partire da marzo 2013 sono decine ormai i minori che sono stati sottoposti a una seconda visita medica e che, dichiarati maggiorenni, hanno dovuto interrompere i percorsi di integrazione intrapresi nelle strutture che li ospitavano, cadendo nella clandestinità e finendo addirittura, come è capitato nei mesi precedenti, nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria al fine di essere rimpatriati. Si aggiunge a ciò anche la grave denuncia per falsificazione di documenti e truffa ai danni dello Stato.
L’ultimo gravissimo fatto è accaduto solo la settimana scorsa: un minore, che peraltro si è sottoposto volontariamente alla seconda visita al Celio, nonostante la sua evidente giovanissima età è stato dichiarato maggiorenne. Sottoposto a pressioni al fine di indurlo a collaborare nella procedura che avrebbe portato alla sua espulsione e alle denunce, il ragazzo ha rifiutato incessantemente e per lo shock è stato addirittura trasportato all’Ospedale Pertini in stato di incoscienza. Ripresosi, è stato condotto nei locali del XIV Dipartimento di Roma Capitale, sul cui pavimento ha passato la notte. La mattina seguente è stato infine fotosegnalato forzatamente e riportato al centro di accoglienza, con l’ordine però di dimetterlo immediatamente.
Continuiamo a chiedere con forza che l’accertamento dell’età sia fatto solo una volta al momento dell’emersione del presunto minore, che si seguano dei metodi scientificamente riconosciuti e validi – tenendo conto anche delle indicazioni del Ministero dell’Interno -, che le tutele dei minori vengano immediatamente aperte garantendo loro la protezione e l’assistenza prevista dalla legge, che si cessi l’accanimento nei confronti dei cittadini bengalesi.
Chiediamo inoltre che i controlli vengano immediatamente sospesi e che la nuova Amministrazione prenda una posizione netta e chiara, ripristinando uno stato di diritto e di legalità. 
Per il 23 ottobre è fissato un incontro con l’assessore alle politiche sociali Rita Cutini – che sarebbe dovuto avvenire la scorsa settimana – ed in quella sede porteremo le nostre richieste. L’assessore è già ampiamente informata dei fatti, dal momento che già ad agosto è stato segnalato e documentato tutto. Se la nuova Amministrazione non ci ascolterà e non ci darà concrete garanzie circa la volontà di discontinuità con la politica repressiva di Alemanno, siamo pronti a mobilitarci e a scendere in piazza come già abbiamo fatto in questi mesi, insieme alle centinaia di giovani bengalesi.

Associazione Yo Migro e Associazione Laboratorio 53
 
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