A seguito della segnalazione dell'ASGI, con il parere n. 27 dd. 19 luglio 2011, l'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-Discriminazioni Razziali), l'Autorità nazionale anti-discriminazioni prevista dal d.lgs. n. 215/2003 di recepimento della direttiva europea n. 2000/43, ritiene che gli avvisi pubblici dei Comuni italiani per il reclutamento e la selezione dei rilevatori e coordinatori comunali per lo svolgimento delle operazioni di raccolta dati del censimento generale della popolazione e delle abitazioni abbiano una valenza discriminatoria nella parte in cui prevedono tra i requisiti di ammissione il possesso della cittadinanza italiana o di altro Stato UE. Secondo l'UNAR, infatti, trattasi di posizioni lavorative non implicanti l'esercizio di attività attinenti ad una funzione pubblica o di interesse nazionale, per cui l'esclusione sulla base del mancato possesso della cittadinanza italiana è contraria alle norme anti-discriminatorie.
L'UNAR auspica, dunque, che i Comuni italiani modifichino gli avvisi di selezione per il reclutamento del personale, qualora già indetti, ovvero, evitino tali ingiuste ed illegittime limitazioni qualora tali avvisi non siano stati ancora diramati.
Infatti, sono state indette nelle scorse settimane dai Comuni italiani le selezioni per il reclutamento delle posizioni di rilevatori e coordinatori comunali per lo svolgimento delle operazioni di raccolta dati del censimento generale della popolazione e delle abitazioni, secondo quanto previsto dall'art. 50 del d.l. n. 78/2010, convertito con modificazioni in legge n. 122/2010 e dalle successive circolari dell'ISTAT, in particolare la n. 6 del 21 giugno 2011.
Nei citati strumenti normativi, viene affidato ai Comuni il compito di reclutare e selezionare coloro che saranno chiamati a svolgere le funzioni di Rilevatori e Coordinatori comunali delle operazioni di censimento. Vengono indicate le modalità di reclutamento di tali figure professionali, prevedendo che qualora non sia disponibile o sufficiente il ricorso a personale dipendente presso gli EE.LL., i Comuni possano mettere in atto procedure di reclutamento di personale esterno, utilizzando le forme contrattuali tipiche del lavoro flessibile, ivi compresi i contratti di somministrazione di lavoro, quelli di lavoro autonomo di natura occasionale o di collaborazione coordinata e continuativa.
Dall'esame degli avvisi di selezione indetti dai Comuni italiani, emerge una prassi pressoché generalizzata di prevedere per le posizioni di rilevatori e coordinatori comunali del censimento, il requisito di cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea, con la conseguente esclusione di tutti i cittadini di Paesi non membri dell'Unione europea regolarmente soggiornanti e residenti in Italia dalla possibilità di concorrere a queste posizioni lavorative temporanee.
Con una lettera inviata all'ANCI, all'UNAR e alla Commissione europea l'11 luglio scorso, il servizio anti-discriminazioni dell'ASGI aveva rilevato come tale esclusione dei cittadini extracomunitari appaia illegittima e discriminatoria, in quanto in violazione del principio generale di parità di trattamento tra lavoratori migranti regolarmente soggiornanti e nazionali di cui all'art. 2 c. 3 del T.U. immigrazione, nonché delle norme di diritto dell'Unione europea riferite alla parità di trattamento in materia di accesso alle attività lavorative a favore di specifiche categorie di cittadini di Paesi terzi non membri dell'UE (familiari di cittadini di Stati membri UE, rifugiati politici e titolari della protezione sussidiaria, lungo soggiornanti) (si veda news alla pagina web: http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=1732&l=it ). Questo a maggior ragione nel momento in cui non si tratta di procedure concorsuali volte all'inserimento nei ruoli della P.A. mediante la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, bensì di procedure di selezione volte alla costituzione di rapporti di lavoro temporaneo e parasubordinato.
L'UNAR, dunque, ha condiviso i contenuti e le conclusioni della presa di posizione dell'ASGI sull'argomento.
A cura del servizio di supporto giuridico contro le discriminazioni etnico-razziali e religiose. Progetto ASGI con il sostegno finanziario della Fondazione italiana a finalità umanitarie Charlemagne ONLUS.