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Politiche di immigrazione Pareto-efficienti

S. Briguglio

6/5/1999

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In questi appunti ci proponiamo di analizzare, da un punto di vista economico, alcune strategie di politica dell'immigrazione altenative a quella - oggi piu' comune - di formale chiusura delle frontiere. Utilizziamo, a questo scopo, un modello semplificato di mercato del lavoro, descritto in Appendice e rappresentato, in termini delle variabili salario (S) e quantita' di lavoro (Q), in Fig. 1.

Figure 1: Modello di mercato del lavoro: il salario e la quantita' di lavoro di equilibrio sono determinati dall'intersezione tra la domanda (d) e l'offerta di lavoro (o, in presenza di soli lavoratori nazionali; o1, in presenza di lavoratori nazionali e immigrati).
\begin{figure}
\epsfxsize=0.7\textwidth
\begin{center}
\epsfbox{plot03.eps} \end{center} \end{figure}

Sia d la curva corrispondente alla domanda di lavoro, e o e o1 quelle relative all'offerta di lavoro, rispettivamente, a fontiere chiuse e in presenza di lavoratori immigrati. Sia inoltre SD il valore del salario al di sopra del quale la domanda di lavoro si annulla, Ss il valore cui corrisponderebbe, a fissata offerta, un equilibrio tale da garantire marginalmente la sopravvivenza dei lavoratori, e

\begin{displaymath}b = \frac{S_D}{S_s}\end{displaymath}

il loro rapporto. Siano poi

\begin{eqnarray*}
S & = & S_D - m_D Q \\
S & = & m_N Q \\
S & = & m_C Q
\end{eqnarray*}


le equazioni della curva di domanda, della curva di offerta dei lavoratori nazionali e, rispettivamente, della curva di offerta complessiva (lavoratori nazionali e stranieri). Definiamo, infine,

\begin{displaymath}f \equiv \frac{L_S}{L_N} = \frac{m_{N}}{m_{C}} - 1\end{displaymath}

il rapporto tra il numero dei lavoratori stranieri immigrati e quello dei lavoratori nazionali, e

\begin{displaymath}a = \frac{m_D}{m_N}\end{displaymath}

il rapporto tra l'elasticita' dell'offerta di lavoro dei lavoratori nazionali e quella della domanda di lavoro.

Conviene introdurre la quantita' PN0 definita come il profitto dei lavoratori nazionali corrispondente al livello minimo di sopravvivenza della categoria; tale profitto e' misurato dall'area MEO, e vale

\begin{displaymath}P_{N0} = \frac{S_s^2}{2m_N}.\end{displaymath}

Normalizzeremo, nel seguito, il profitto ottenuto da ciascuna delle categorie in gioco a PN0. E' facile dimostrare che, in assenza di immigrazione (f=0), il profitto ottenuto dai lavoratori nazionali (PN), misurato dall'area ABO, puo' essere espresso, in queste unita', come

\begin{displaymath}p_N \equiv \frac{P_{N}}{P_{N0}} = \frac{b^2}{(a+1)^2}.\end{displaymath}

Nelle stesse condizioni, il profitto dei datori di lavoro vale

\begin{displaymath}p_D = \frac{ab^2}{(a+1)^2}.\end{displaymath}

Il profitto dei lavoratori stranieri e' invece, in questo caso, ovviamente nullo:

pS = 0.

Vogliamo mostrare come sia possibile concepire strategie alternative a quella - banale - di chiusura delle frontiere, tali da migliorare la condizione di una o piu' categorie tra quelle interessate. La scelta tra l'una o l'altra di queste strategie, o, nell'ambito della stessa strategia, l'individuazione del particolare grado di apertura delle frontiere dipende dall'importanza relativa che si assegna al benessere di ciascuno degli attori che agiscono nel mercato. Vedremo comunque come, anche prescindendo da qualunque opzione preferenziale per una delle categorie, sia possibile individuare soluzioni in corrispondenza alle quali la condizione di alcuni degli attori registri un miglioramento, senza che quella di alcuno peggiori. Sara' allora evidente come la scelta di frontiere chiuse non possa essere ritenuta una scelta Pareto-efficiente.




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Sergio Briguglio
1999-06-04